Mimì Enna nasce a Oristano nel 1991. La sua ricerca si concentra sul significato dell’immagine nei contesti quotidiani in cui essa si palesa. Ottenute attraverso il mezzo fotografico o recuperate da fonti esterne – come libri o materiale on line – le immagini vengono integrate all’interno di installazioni, video e performance, con l’intento di verificare quanto i linguaggi dell’arte possano essere connessi ai modi di agire del quotidiano, alle forme note, a quanto di già esistente e familiare.
Nel 2017, rappresenta il MAN di Nuoro nella mostra “Archipel Ouest” del FRAC di Corsica che coinvolge tre isole del mediterraneo; presenta la prima personale all’estero a Villa de Bank di Enschede, in Olanda; vince la borsa di ricerca del bando “Owio” con cui partecipa alla museum residency del Museo Guatelli di Parma; espone a Milano a Future Dome per “Outer Space” curato da Ginevra Bria e a Viafarini per Academy Awards 2016; è presente alla collettiva a TRA Treviso in “From object to exposure” curata da Carlo Sala.
Nel 2016 espone a Bologna alla P420 gallery e a Raum con un progetto curato da Cesare Pietroiusti; presenta una personale a LOCALEDUE e realizza la prima edizione di PROGETTO FALLIRE curata da Gino Gianuizzi; a Pescara, invitata da Luigi Presicce, partecipa a FuoriUso 2016, curata da Giacinto Di Pietrantonio e Simone Ciglia; partecipa ad Art Verona con il progetto Dryer di G. Tosi.
Nel 2015 espone a oTTo gallery, Bologna; con il progetto fotografico “travel” viene selezionata per Codice Italia Academy, curato da Vincenzo Trione all’interno della Biennale di Venezia; nello stesso anno, partecipando al premio Roberto Daolio vince la residenza al centro SìM Residency di Reykjavik, in Islanda.
Ha recentemente concluso una residenza a BAD Foundation di Rotterdam e lavora a Parigi.